venerdì 19 dicembre 2008

L'ASCOLTO ATTIVO

L'ultima volta ho parlato di uno dei 5 assiomi della comunicazione ("NON SI PUO' NON COMUNICARE") e ho concluso dicendo che spesso genitori e insegnanti non vedono o non vogliono vedere e ascoltare i numerosi segnali dei loro ragazzi, segnali di aiuto che spesso vengono comunicati attraverso gesti, sguardi, movimenti...

A riguardo vorrei introdurre il tema dell' ASCOLTO ATTIVO, in quanto credo che un buon utilizzo di questa tecnica da parte di genitori e adulti potrebbe aiutarli a captare più facilmente le problematiche di questi giovani.

L'ascolto attivo, infatti, è la capacità di porre attenzione alla comunicazione del proprio interlocutore, in modo empatico. Esso, cioè, si fonda sulla creazione di un rapporto positivo, caratterizzato da ''un clima in cui una persona possa sentirsi empaticamente compresa'' e, comunque, non giudicata. In questo modo è possibile stabilire rapporti di riconoscimento, rispetto e apprendimento reciproco. Per diventare ''attivo'', l'ascolto deve essere aperto e disponibile non solo verso l'altro e quello che dice, ma anche verso se stessi, per ascoltare le proprie reazioni, per essere consapevoli dei limiti del proprio punto di vista e per accettare il non sapere e la difficoltà di non capire.

La Sclavi ha stilato le "Sette Regole dell'Arte di Ascoltare'' (Sclavi Marianella Arte di ascoltare e mondi possibili Le Vespe Milano 2000):


  1. Non avere fretta di arrivare a delle conclusioni. Le conclusioni sono la parte più effimera della ricerca.

  2. Quel che vedi dipende dal tuo punto di vista. Per riuscire a vedere il tuo punto di vista, devi cambiare punto di vista.

  3. Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a vedere le cose e gli eventi dalla sua prospettiva.

  4. Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali se sai comprendere il loro linguaggio. Non ti informano su cosa vedi, ma su come guardi. Il loro codice è relazionale e analogico.

  5. Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili. I segnali più importanti per lui sono quelli che si presentano alla coscienza come al tempo stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti,perché incongruenti con le proprie certezze.

  6. Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della comunicazione interpersonale. Affronta i dissensi come occasioni per esercitarsi in un campo che lo appassiona: la gestione creativa dei conflitti.

  7. Per divenire esperto nell'arte di ascoltare devi adottare una metodologia umoristica. Ma quando hai imparato ad ascoltare, l'umorismo viene da sè.

Nessun commento: